Technostress: oltre lo schermo
Per tutti noi risulta difficile, se non quasi impossibile, immaginare il trascorrere delle giornate in assenza della tecnologia.
Se ti sembra di dover restare connesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e che la tua giornata ruoti prevalentemente intorno a uno schermo, forse stai soffrendo di stress legato alla tecnologia, conosciuto anche come “Technostress”.
Il termine Technostress non è nuovo, e risale all’inizio degli anni ’80, quando l’avvento di Internet e dei Computer ha drasticamente cambiato il nostro modo di percepire e relazionarci con il mondo, compreso quello lavorativo.
Viene subito sottolineata l’importanza di tenere comportamenti adeguati nei confronti dei nuovi mezzi tecnologici, per evitare problematiche di natura innanzitutto fisica, come ad esempio un peggioramento della postura o della vista, ma anche e soprattutto, dal punto di vista psicologico, vissuti di malessere legati ad un utilizzo sbagliato degli strumenti.
La necessità di tutelare i lavoratori, in presenza o da remoto, dai possibili effetti di un uso eccessivo o errato della tecnologia, è uno degli argomenti più discussi oggi.
Iniziamo a distinguere tra:
• Stress causato da una “non comprensione” della tecnologia, che si trasforma in non accettazione o rifiuto dello strumento.
• Stress causato da una “esagerata identificazione” con la tecnologia, che può portare a dipendenza dalla stessa.
Quali sono i sintomi?
Quando una persona sta vivendo una sensazione stressante, i sintomi appaiono a livello fisico, emotivo o cognitivo/mentale.
Sintomi fisici
- Mal di testa
- Difficoltà a prendere sonno, a dormire, insonnia
- Dolore ai muscoli di collo, schiena e spalle
- Incapacità di rilassarsi
- Predisposizione alla malattia
Sintomi cognitivi
- Aumento degli errori al lavoro
- Difficoltà di concentrazione
- Bassa fiducia in sé
- Sensazione di essere esausti
- Atteggiamento negativo nei confronti della tecnologia
Sintomi emotivi
- Panico/ansia
- Senso di frustrazione
- Senso di isolamento
- Irritabilità
Questi sintomi possono avere un impatto significativo sulla vita del lavoratore, sia per quanto riguarda il benessere psico-fisico generale, sia da un punto di vista di soddisfazione lavorativa e produttività. In presenza dei sintomi, è necessario intervenire; ignorare il problema o rimandarlo al futuro non può che peggiorare la situazione.
Prevenire e minimizzare gli effetti negativi dello stress legato alla tecnologia è possibile. Bastano poche semplici mosse, con determinazione e costanza.
Prevenzione Individuale
Modifica la tecnologia
Crea il tuo strumento ad Hoc.
Può essere utile modificare e “personalizzare” la tecnologia con la quale entri in relazione. Sono numerose le strategie per gestire l’uso scorretto della tecnologia, tramite impostazione personalizzate del dispositivo, o App. Ad esempio, imposta dei limiti alla ricezione di e-mail personali durante l’orario di lavoro, così come notifiche di lavoro in orari dedicati al tempo libero o alla famiglia.
Scopri tutti gli strumenti utili di Google per auto gestirti nell’uso della tecnologia nel nostro articolo “Benessere Digitale: gli strumenti di Google per disintossicarci dall’eccesso di tecnologia” https://www.unveilconsulting.com/benessere-digitale-gli-strumenti-di-google-per-disintossicarci-dalleccesso-di-tecnologia/
Modifica te stesso
Modifica le tue abitudini, sei tu il vero promotore del cambiamento.
–Imposta delle pause tenendo conto del tempo che passi davanti allo schermo. Utilizza ad esempio la tecnica del “20:20:20:2”: ogni venti minuti distogli la visuale dallo schermo, osserva un oggetto lontano almeno 20 metri, per 20 secondi, poi concediti 2 minuti di pausa. Questa tecnica rigenera la tua mente.
–Riduci il multi-tasking. Per gestire più attività contemporaneamente bisogna spartire le proprie energie e risorse su più compiti simultaneamente. Non necessariamente questo migliora la qualità del lavoro.
–Crea una lista delle cose da non fare. Può essere utile auto imporsi delle regole per gestirsi nell’uso della tecnologia. Ad esempio, non rispondere alle mail dopo un orario X. Oppure, non utilizzare l’account del lavoro durante il week-end.
–Semplicemente, “no!”. Non prendere in carico tempestivamente qualsiasi tipo di notifica o comunicazione in entrata. La sensazione di riuscire a gestire l’intero flusso delle informazioni è un’illusione.
Prevenzione Organizzativa
Oltre alla prevenzione individuale, è fondamentale che anche le aziende promuovano un utilizzo corretto e consapevole degli strumenti.
In primo luogo, è importante valutare i propri lavoratori, ad esempio tramite un breve sondaggio o strumenti realizzati ad hoc. Nel 2007 il Technostress è stato ufficialmente riconosciuto come malattia professionale, e va valutato obbligatoriamente come previsto dal D.Lgs 81/08. Nel 2014 l’INAIL inserisce il Technostress nelle malattie professionali considerandolo come danno rientrante nelle malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzione dell’organizzazione del lavoro. Questa “nuova” malattia professionale colpisce il 45% dei lavoratori.
È fondamentale anche proporre ai lavoratori una formazione adeguata, tenuta da professionisti nel settore, per informare in merito ad un uso consapevole e corretto della tecnologia. Nell’ottica della prevenzione, la formazione obbligatoria sulla sicurezza dei lavoratori (D.Lgs 81/08) comprende infatti tematiche legate al Technostress, molto utili ed attuali soprattutto in questo periodo.
Infine, è importante sviluppare una cultura organizzativa basata su una visione olistica del lavoratore, riconoscendogli una valenza non solo professionale ma anche individuale e personale. In questo senso, devono essere promossi e sostenuti tutti quei comportamenti adattivi e funzionali che garantiscono il benessere psicofisico del lavoratore, e limitati quelli che espongono ad agenti stressanti.
Solo in quest’ottica è possibile sostenere il diritto alla “disconnessione” del lavoratore, e promuovere il diritto a vivere la giornata “oltre lo schermo”.