Stranger Teams: esempi di teamwork di successo dalla serie Stranger Things
Di teamwork se ne parla più che a sufficienza da anni, sia nelle aulee di formazione sia nella letteratura di psicologia, e per una buona ragione: in una azienda, nessun individuo lavora nel vuoto, soprattutto al giorno d’oggi. L’unica vera sfida fissa che le aziende si trovano ad affrontare sempre più ogni giorno è quella di dover stare al passo con i tempi in un mondo che cambia ed accelera costantemente. E uno dei modi migliori per farlo è attraverso gruppi di lavoro dinamici che sfruttano le singole differenze ed expertise per trovare nuove soluzioni a nuovi problemi. E poche serie TV mostrano un chiaro esempio di teamwork di successo meglio di Stranger Things.

Stranger Teams
Il mondo può lanciarci sfide mai affrontate senza un attimo di preavviso. Lo sanno bene tutte le aziende attualmente alla prese prese con la Fase 2, e lo hanno imparato loro malgrado i protagonisti di Stranger Things, un gruppo di giovani amici che durante le tre stagioni si ritrova alle prese mostri provenienti da un’altra dimensione. La loro vita quotidiana, fatta di giochi da tavolo, film anni 80’ (il periodo in cui si svolge la serie) e giornate passate sui walkie talkie, viene stravolta da questo pericoloso cambiamento inaspettato, costringendo vecchi e nuovi amici a lavorare assieme per salvare i loro cari. Stranger Things offre spunti interessanti per aiutarci a definire quali siano le più importanti caratteristiche del teamwork, come ad esempio la comunicazione, la fiducia reciproca, la cooperazione e l’interdipendenza.
Un fattore molto prezioso per un buon teamwork, inoltre, risiede nell’accettazione di nuovi membri del gruppo. Nella serie troviamo l’esempio della ragazzina dai superpoteri chiamata “Undici”: integrare un nuovo membro in un gruppo giù consolidato da tempo, con i propri “riti” e abitudini non è semplice, ma la serie mostra che è un fattore determinante per la creazione di team eterogenei e, quindi, equipaggiati per sfide differenti da quelle precedenti.

Ovviamente possono sopraggiungere conflitti, come accade nella serie e nel nostro quotidiano, e ancora una volta Stranger Things ci insegna che è importante risolverli adottando comportamenti proattivi e senza tentare di evitare i momenti di confronto. I protagonisti entrano più volte in conflitto tra di loro, ma una delle funzioni primarie del leader del gruppo, nella serie come in azienda, è quello di facilitare il dialogo e spingere per una risoluzione franca e aperta.
Il team come una tribù: miti e Demogorgoni
Un altro aspetto interessante che Stranger Things sottolinea molto bene è il senso di appartenenza al gruppo, che non si manifesta solo nell’affetto verso i propri amici, ma da una forte condivisione degli stessi immaginari fantastici: uno dei mostri principali che minaccia i protagonisti dello show viene chiamato dai protagonisti stessi Demogorgone, esattamente come uno dei personaggi del loro preferito gioco di ruolo, Dungeons and Dragons. Un altro esempio è il costume scelto dai protagonisti per la festività di Halloween, ovvero i Ghostbusters: strambi personaggi che combattono essere ultraterreni.
Lo show è pieno di riferimenti alla cultura pop di questo tipo, sicuramente per far leva sull’effetto “nostalgia”, ma è anche vero che questi riferimenti funzionano da “collante” per tenere unita la squadra e, ancora più importante, fungono da utili riferimenti per leggere i rischi e le minacce che i protagonisti devono affrontare: il mostro sconosciuto che attacca un gruppo di bambini indifesi si trasforma così negli occhi dei protagonisti in un Demogorgone, ovvero un mostro ben definito, con chiare forze e debolezze, che attacca dei Ghostbusters, un gruppo di eroi uniti contro l’avversario. Le esperienze passate condivise dai protagonisti, quindi, fungono da lente per leggere i problemi che il gruppo deve affrontare. È grazie a questo immaginario condiviso che tutti i membri del gruppo hanno una chiara visione comune sulle modalità di soluzione del problema ed i rischi connessi. Essere “tutti sulla stessa frequenza d’onda”, insomma, rappresenta un vantaggio fondamentale per il team.

Sottosopra
Qual è quindi la lezione per tutti i gruppi di lavoro presenti nelle nostre aziende?Ogni team condivide esperienze passate e modi di pensare in comune che possono aiutare i membri a inquadrare problemi mai incontrati prima e a ricondurli ad una prospettiva chiara e condivisa. Nel caso dei gruppi di lavoro, questa condivisione può nascere dalla cultura aziendale o da particolari episodi passati, ad esempio nella gestione dei clienti o nella risoluzione di crisi.
Quando si presenta una situazione mai vista prima, la capacità dei singoli membri del gruppo, oltre che ovviamente del leader, deve essere quella di ricondurre la situazione ad elementi passati, non tanto per trovare soluzioni pratiche(nuovi problemi richiedono infatti nuove soluzioni), ma per permettere al gruppo di trovare una prospettiva unica e per fare in modo che tutti i membri siano allineati nella lettura del problema e nella ricerca di soluzioni.
Vuoi ricevere tutti i nostri articoli e pillole video? Segui questo Link:
Seguici su Telegram !
