Soft skills e Intelligenza Artificiale: dai medici cinesi agli scacchisti russi
L’Intelligenza Artificiale sta aiutando a debellare il Coronavirus: gli algoritmi della cinese Alibaba, infatti, impiegano 20 secondi per formulare una diagnosi con un’accuratezza del 96%. Il software è in grado di apprendere ad analizzare le tomografie dei pazienti e a differenziare i casi di Covid-19 da quelli di una comune polmonite. Un altro esempio è una startup che ha utilizzato l’intelligenza artificiale per studiare le strutture proteiche del coronavirus e provare ad aiutare alla ricerca di un vaccino.
La ricerca medica è solo uno degli esempi di quanto la nostra società sia toccati dall’IA: adesso si fa strada anche quello del diritto.

La legge del futuro
Un articolo di Alberto Mittone mette in luce come lo scenario giuridico cambierà nei prossimi anni: partendo dai dati relativi alle ai reati, ad esempio, l’applicazione “Toga” permette di verificare parametri come ammissibilità, termini prescrizionali e il calcolo della pena. Un altro esempio è il software COIN, in grado di interpretare accordi commerciali e contratti di finanziamento in tempo reale.
È persino quasi realtà il futuro immaginato da Minority Report, in cui i crimini vengono bloccati prima che siano commessi. A partire dai dati sui reati, infatti, esistono oggi sistemi che sono in grado di predire luoghi e orari in cui potranno avvenire crimini analoghi.

Nonostante questo, la figura dell’avvocato, e soprattutto quella del giudice, rimane centrale per l’interpretazione delle leggi e per determinare quello che viene definito il “ragionevole dubbio”.
IA e Soft Skills: Come battere un computer a scacchi
L’importanza della componente umana in questi sistemi uomo-macchina non si ferma solo alla creatività e all’intuito: la capacità di prendere decisioni ed interpretare dati rimarrà sempre una prerogativa delle persone, come lo sarà anche quella di decidere come e quando interrogare i software, ovvero porre le domande giuste.
Soft skills come il pensiero critico, il problem solving e gestione del tempo saranno fondamentali per i lavoratori ed i professionisti che dovranno interagire con l’Intelligenza Artificiale, nelle sue più disparate forme. Il risultato di una massiva analisi dati è e sarà sempre e comunque un prodotto di un esseri umani che decideranno, insieme, di ottenere informazioni, e che quindi avranno la responsabilità di scegliere la domanda più adatta allo scopo.

E ciò non si applica solo alle decisioni poco etiche che alcuni giganti del mondo Tech prendono nel raccogliere enormi quantità di dati privati. E neanche ai medici, economisti e scienziati il cui lavoro dipende dalla qualità delle analisi che decidono di svolgere. Questo riguarda tutti noi. Nel futuro, infatti, persone e macchine dovranno lavorare assieme per un obiettivo comune, che sia l’efficientamento di una linea produttiva o la ricerca di una soluzione informatica adatta alle specifiche necessità del cliente. Questo perché il software, per quanto avanzato, da solo non basta.
Tutti ricordano che Kasparov è stato sconfitto a scacchi dall’IA Deep Blue, provando che le macchine possono battere gli umani, ma pochi sanno che in test successivi si dimostrò che squadre ibride, composte da esseri umani e macchine, potevano dominare perfino il computer più potente.
Questo dimostra che le sfide del futuro richiederanno certamente la potenza di calcolo del computer, ma anche le soft skills necessarie ad integrare il lavoro delle persone con quello delle macchine.