Siete pronti per l’arrivo dell’Intelligenza artificiale?
Ecco le linee d’azione a cui non si può rinunciare
A che punto siamo davvero con lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale? Come possiamo prepararci a gestire il futuro della robotica, dell’algoritmica e dei big data? In un momento storico in cui le discussioni spesso oscillano tra pensieri distopici e disinteresse, occorre guardare alle nuove tecnologie in modo obiettivo e strategico.
Il tavolo ministeriale su intelligenza artificiale, robotica e sicurezza informatica, nell’ambito del Piano nazionale per la ricerca (Pnr) ha elaborato nei mesi scorsi un insieme di raccomandazioni sulle possibili linee d’azione per gli anni a venire.
I temi più rilevanti nell’ambito delle nuove tecnologie
- Intelligenza Artificiale
- Sicurezza informatica
- Robotica
- Capitale umano
Questi i quattro macro-temi più importanti stimolati dalla rivoluzione tecnologica. Pensiamo, ad esempio, ad un futuro in cui utilizzeremo robot per aiutare tutta la popolazione anziana. Oppure, immaginiamo cosa accadrebbe se i processi che guidano le decisioni e i piani di un governo, o di una grande azienda, fossero hackerati. Alla luce di queste considerazioni, quanto emerso nell’ambito del Pnr è che occorre investire sul capitale umano per assecondare al meglio tali cambiamenti.
Il ruolo della ricerca e dei bias
La ricerca deve guidare i propri sforzi verso la diffusione di conoscenza, in modo da disseminare l’idea che l’Intelligenza Artificiale debba essere sempre sviluppata a favore dell’uomo. Occorre, quindi che i database forniti alla rete neurale siano liberi da qualsiasi pregiudizio, poiché l’apprendimento avviene sulla base degli esempi forniti, in maniera analoga a quello che accade all’uomo. Ad esempio, se fornissimo a una macchina del materiale con molti video di persone di colore che commettono violenze, trarrebbe la conclusione che i neri siano più violenti dei bianchi, semplicemente perché il database non era ben assortito da un punto di vista statistico.
Quale sarà l’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia e sul mondo del lavoro?
L’avvento delle nuove tecnologie e dell’Intelligenza Artificiale avrà un impatto sulle professioni dei settori più disparati. Se durante la rivoluzione industriale è scomparso il lavoro meccanico e ripetitivo, questa volta il rischio senz’altro ci sarà per lavori intellettuali e ripetitivi. Tuttavia, la fase problematica sarà solamente quella iniziale, in cui sarà necessario modificare l’organizzazione del lavoro, così come alcune competenze dei lavoratori, al fine di potersi mantenere competitivi.
Per facilitare questi cambiamenti si potrebbe partire già dalla scuola, modificando il sistema di istruzione in modo da istituire tre discipline fondanti: matematica, fisica e informatica. Una volta appresi i fondamenti di queste discipline, gli studenti saranno invitati a scegliere un settore in cui applicare le conoscenze sull’intelligenza artificiale, dall’etica alla giurisprudenza, dall’economia alla biologia.
La percezione collettiva dell’intelligenza artificiale e la realtà del progresso tecnologico
L’immaginario collettivo sull’Intelligenza Artificiale dipende dalla fiction cinematografica che, tuttavia, si basa sulla pura fantasia. Nonostante ciò, è proprio la visione distopica presentata in questi film ad alimentare i timori e la sfiducia verso le nuove tecnologie. Alla luce di ciò, è necessario parlare dei pericoli reali dell’Intelligenza Artificiale, smitizzando le false credenze e fornendo informazione corretta.
In definitiva, promuovere la cultura scientifica e investire sul capitale umano sono oggi le linee guida a cui non si può rinunciare.
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