Senza formazione, le aziende non sfruttano i benefici dell’automazione
L’automazione, nelle sue diverse forme (dalla robotica all’intelligenza artificiale), punta ad aumentare la qualità dei prodotti/servizi e, soprattutto, ad incrementare la produttività.
Da alcuni l’automazione viene vista come minaccia: un suo aumento potrebbe ridurre i posti di lavoro.
Altre previsioni vedono invece l’automazione come possibile origine di nuove figure professionali.
Meno noto, tuttavia, è che l’introduzione dell’automazione necessiti di un buon piano di riqualificazione (re-skilling) del personale. La posta in gioco? La perdita di produttività e occasioni di business.
Lo conferma uno studio di Capgemini Research Institute (riportato su Repubblica il 2/11 scorso): nelle grandi imprese italiane, tra quelle che non hanno intrapreso alcun percorso di re-skilling per accompagnare l’introduzione dell’automazione, la maggioranza dei manager e dei dipendenti dichiara che la produttività non è aumentata.
Diverso è lo scenario per chi, invece, adotta un altro tipo di approccio, comunicando internamente i progetti di automazione, la loro importanza e il potenziale impatto sul lavoro delle persone ed intraprendendo percorsi ad hoc di formazione. In questi casi l’atteggiamento dei lavoratori è generalmente più aperto all’innovazione, si percepiscono migliori prospettive riguardo allo sviluppo di carriera, con maggiore disponibilità nell’assunzione di nuovi ruoli e responsabilità e, infine, un clima più positivo.
Stare al passo con le innovazioni, creare le condizioni più favorevoli per sfruttarle al meglio per le finalità di business, comunicare e coinvolgere le persone nei processi di cambiamento sono aspetti chiave per il successo dell’azienda e il benessere delle persone che vi lavorano.
Unveil Consulting mette a disposizione professionalità e strumenti innovativi per accompagnare efficacemente le aziende che affrontano questi cambiamenti cruciali.