Le nuove regole per l’interazione tra robot e umani: La comprensione prima dell’obbedienza.
La crescente diffusione dei robot in diversi settori dimostra che il futuro è già qui
Le interazioni con queste nuove tecnologie sono, ormai, all’ordine del giorno e i ricercatori di tutto il mondo studiano le modalità con cui migliorarla.
Oltre le leggi della robotica di Asimov
Nel febbraio del 2019, i ricercatori dell’Università britannica di Birmingham, dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, dell’Università di Pisa, della Queensland University of Technology di Brisbane e dell’agenzia spaziale tedesca Dlr hanno invitato la comunità scientifica internazionale a rivedere le classiche leggi della robotica di Isaac Asimov per poterle superare. L’obiettivo era quello di rendere più semplice la convivenza tra uomo e robot.
Lo studio nel settore della robotica, infatti, ha portato alla luce alcuni importarti scoperte tra cui l’importanza della comprensione.
La comprensione prima dell’obbedienza
In maniera del tutto simile all’uomo, infatti, anche i robot necessitano di comprensione, prima dell’obbedienza. Non è più sufficiente obbedire in maniera diretta e automatica ad un comando umano, ma è necessario che i robot comprendano la motivazione che sta alla base di una determinata richiesta.
Siamo forse di fronte ad una ribellione dei robot? Assolutamente no, al contrario, siamo davanti ad una rivoluzione dettata dall’uomo. In questa nuova prospettiva diventa fondamentale conoscere la ragione per cui un’azione viene compiuta e se le condizioni in cui operano siano in sicurezza per loro stessi e per gli esseri umani con cui interagiscono. Il motivo alla base di questa necessità, infatti, è quello di rendere l’azione del robot più accurata, sicura ed efficiente.
L’importanza della comprensione
Perché la comprensione è un elemento così importante? Capire la finalità di un’azione permette al robot di dare un supporto maggiore all’umano con cui interagisce.
Immaginate, ad esempio, di chiedere ad un robot di passarvi un cacciavite in un laboratorio. I codici in suo possesso potrebbero spingerlo ad impugnare il manico e a passarvi il cacciavite dalla parte sbagliata, compiendo un’azione potenzialmente pericolosa. Conoscendo la finalità alla base del comando, invece, il robot può rielaborare la sua attività e adattarla al contesto, per raggiungere l’obiettivo finale dell’azione.
La relazione Uomo-Robot al centro
La finalità di questi nuovi studi è quella di creare una nuova generazione di robot in grado di interagire in modo sicuro ed efficace con l’uomo.
Questo dimostra quanto sia importante, nel settore della robotica, la relazione con l’uomo oltre alla potenzialità tecnologiche del robot. La comunità scientifica, infatti, ha compreso la rilevanza di andare oltre alla semplice potenza di prestazione, che non viene più ritenuta l’unica chiave di successo di un dispositivo tecnologico. Accanto a questa, la possibilità di interfacciarsi in maniera semplice e chiara con il robot è diventato fattore irrinunciabile per determinarne l’efficacia.
Prospettive future
Per realizzare l’obiettivo della comprensione prima dell’obbedienza i ricercatori stanno lavorando alla creazione di un apposito algoritmo. E noi? Cosa possiamo fare per facilitare l’interazione con i robot?
Risulta fondamentale, da questo punto di vista, la formazione digitale. La familiarizzazione con le nuove tecnologie, infatti, permette di promuovere la fiducia per questi dispositivi oltre ad un utilizzo più consapevole.
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