La generazione Z nelle risorse umane: come il mondo HR può adeguarsi ai lavoratori di domani
Nel corso dei prossimi anni, all’interno del mondo lavorativo (e quindi anche all’interno del mondo HR) andrà ad affacciarsi una nuova generazione di dipendenti, la Generazione Z.
Si definisce Generazione Z il gruppo di persone nate negli anni che partono dal 1996 fino al 2010; la peculiarità di questa generazione sta nel fatto che essi sono i primi veri nativi digitali.
Questa importante caratteristica avrà ovviamente delle ripercussioni su quelli che sono i processi aziendali, con tutti i vantaggi del caso; infatti, le risorse umane del futuro, senza una particolare formazione riguardante l’uso del digitale, sarà in grado di adattarsi prima e in maniera più rapida ai cambiamenti tecnologici all’interno dell’azienda.
Dalla A alla Z
Possiamo trovare degli esempi attuali riguardo l’introduzione della Generazione Z all’interno delle aziende, ad esempio Buffer, una compagnia di social media, che ha messo a disposizione dei propri dipendenti un’app che permette di calcolare il proprio salario, con una politica di trasparenza che potrebbe attrarre le giovani generazioni, che in questi tempi incerti hanno bisogno di sentire che hanno fiducia nell’azienda nella quale vanno ad interfacciarsi.
Un altro tentativo al fine di promuovere il rapporto tra giovani dipendenti e azienda è stato fatto da Autodesk, una compagnia di software, che ha provato ad aumentare il livello di flessibilità all’interno dell’azienda; i dipendenti, infatti, hanno il diritto a 6 giorni sabbatici, oltre a pasti gratis e un sistema flessibile per quanto riguarda le ore di lavoro
Questo tipo di scelta può dare ai giovani dipendenti un senso di controllo, anche per quanto riguarda la work-life balance, inoltre aumenta il livello di engagement e di soddisfazione complessiva del lavoratore.
Prendendo spunto da questi esempi, è ovviamente necessario cercare di capire come favorire questo processo di allineamento generazionale all’interno della propria azienda.
3 consigli per chi lavora con la Gen Z
Come gestire e formare le risorse umane del futuro? Ecco alcuni consigli che riteniamo fondamentali:
1) Non avere paura di affidare compiti o responsabilità importanti
Affidare compiti che responsabilizzino i ragazzi può essere un buon banco di prova per loro, anche affidando un piccolo progetto, in modo da fare provare in prima persona cosa voglia dire avere delle responsabilità.
Cercando di impostare la formazione più sulle sfide che sugli ordini, si potrà mettere in condizione la persona di imparare dai propri errori, creando inoltre un vantaggioso rapporto di fiducia reciproca
2) Prediligere spazi di lavoro aperti in cui i dipendenti possano comunicare e lavorare in comunità
Questo tipo di generazione è ormai avvezza alle dinamiche ‘’social’’ e predilige lavorare sentendosi parte di un gruppo.
Questa preferenza per il lavoro in comunità potrebbe essere favorita creando spazi di lavoro aperti e innovativi, dove i dipendenti possono riunirsi e lavorare tutti insieme, con compiti organizzati in squadre.
3) I feedback e i consigli sono fondamentali
Le nuove leve all’interno di un gruppo di lavoro hanno bisogno di un supporto costante all’inizio del loro percorso all’interno dell’azienda, è perciò importante fornire continuamente feedback e consigli che possano aiutarli a crescere.
Un buon responsabile delle risorse umane riesce così a canalizzare le potenzialità del singolo, che, se guidato nel modo giusto, riesce a lavorare in maniera ottimale. nuove idee e progetti a beneficio dell’azienda.
I dipendenti del domani porteranno sicuramente nuove sfide all’interno del mondo HR; come abbiamo visto, se si riesce a sfruttare appieno il potenziale di queste nuove generazioni, si potranno raggiungere risultati importanti nel mondo delle risorse umane, ora sta alle aziende prepararsi a formare i ragazzi che verranno!