Il Perfetto Team Virtuale
Una recente ricerca (Blythe, Lauer & Curran, 2014) ha mostrato che, in ambito aziendale, la collaborazione all’interno di un team richiede abilità che vanno oltre la semplice padronanza degli strumenti tecnologici.
La collaborazione tra i membri di un team richiede infatti una grande apertura comunicativa e un buon livello di interazione tra i singoli.
È stato visto come, nei team virtuali nei quali i membri sono geograficamente distanti tra di loro, è difficile trovare le caratteristiche di apertura e interattività sopra citate (Jarvenpas, Shaw, & Staples, 2004)
Ma quali sono le caratteristiche personali che potrebbero andare a condizionare questo fenomeno?
Il raggiungimento degli obiettivi all’interno di un gruppo virtuale dipende dal livello di presenza e di identità dei singoli, ma cosa sono nello specifico queste caratteristiche?
La presenza è uno stato psicologico nel quale gli oggetti virtuali vengono percepiti a livello sensoriale, associati a un livello di confidenza ed “intimità’’ con l’oggetto.
L’identità invece include all’interno della sua accezione l’idea che si ha di sé stessi e il proprio concetto personale di come gli altri si presentano al mondo, potremmo definire l’identità ‘’un elemento cruciale per ogni interazione sociale’’. Per capire meglio l’importanza di questi due elementi, vediamo nel dettaglio le loro definizioni.
Essere presenti, vicini e lontani
La presenza include la concettualizzazione simultanea delle definizioni di telepresenza, presenza sociale, copresenza e copresenza sociale (Aymerich-Franch, 2010; Lee, 2004).
La telepresenza descrive lo stato psicologico e la percezione soggettiva che ha una persona verso la tecnologia (es. la sensazione di immersione data mentre si guarda un film o si gioca ad un videogioco).
La presenza sociale invece descrive il livello di facilitazione dato da un media all’interno di uno scambio di informazioni; a un maggiore livello di presenza sociale corrisponde un maggiore livello di comunicazione sociale ed emozionale, dando quindi la possibilità ai singoli membri del team di esprimere più facilmente le emozioni e di sviluppare relazioni tra di loro.
La copresenza definisce il senso di connessione sentita tra i partecipanti; infine la copresenza sociale esprime un senso comune di connessione sociale, soddisfazione nella comunicazione e accessibilità emozionale da parte dei partecipanti, dando loro la sensazione di sentire gli altri “presenti’’ all’interno del team.
Ognuno di questi aspetti caratterizza l’esperienza dei singoli membri del team, sia per quanto riguarda la propria immagine personale, sia per il livello di fiducia che loro hanno negli altri.
L’identità: chi siamo e come ci esprimiamo
Stabilire un’identità online che abbia una buona reputazione è molto importante per partecipare in maniera ottimale all’interno di un team virtuale.
Il relativo senso di anonimato all’interno delle piattaforme virtuale può rendere lo sviluppo della propria identità digitale difficoltosa, andando a creare degli effetti di cui bisogna tenere conto per sviluppare il proprio senso di identità: l’effetto di deindividuazione dell’identità sociale (SIDE) e il modello di analisi delle informazioni sociali (SIP).
Il modello SIDE evidenzia due effetti principali dati dalla riduzione di aspetti importanti della comunicazione, sia verbali sia non verbali, in contesti di lavoro da remoto.
Il primo effetto è dato dal fatto che chi comunica può tendere a enfatizzare in maniera eccessiva il proprio stile comunicativo (stile, scelta delle parole, linguaggio tipografico). All’interno di un’interazione virtuale mancano infatti delle caratteristiche fondamentali come le espressioni facciali e l’intonazione vocale, che sono presenti nelle situazioni di comunicazione faccia a faccia.
Questo tipo di comunicazione infatti porta ad appiattire le caratteristiche comunicative personali, aumentando le possibili stereotipizzazioni all’interno delle dinamiche sociali (classe, genere, razza, identità sociale).
Inoltre, il senso di anonimato che può dare una piattaforma riduce il senso di responsabilità personale, aumentando invece identità e conformità al gruppo, dando via a modelli di conversazione più rigidi.
Il modello SIP invece, tiene conto del livello di analisi delle informazioni sociali, nello specifico riguardo le strategie dei comunicatori che partecipano attivamente all’interno di un team.
Infatti, nelle dinamiche di un team virtuale, si tende a sostituire la comunicazione non verbale con contenuti verbali ben definiti, adattandosi alle caratteristiche intrinseche del medium, ad esempio nei casi in cui queste sostituzioni includano delle forme predefinite di comunicazione per esprimere le emozioni e il livello di coinvolgimento all’interno di un team come ‘’sono felice del risultato ottenuto’’ o ‘’sono soddisfatto del lavoro di questo team’’, queste forme predefinite vengono usate per mantenere alto il livello di coinvolgimento e delle relazioni all’interno di un team; c’è da tenere conto però di come un processo del genere in remoto sia molto più lento di una conversazione fatta in presenza, che ci risulta ovviamente più immediata.
Come abbiamo visto, il senso di presenza e il senso di identità sono fondamentali all’interno delle dinamiche relazionali in un team virtuale. Queste due caratteristiche presentano delle dinamiche a cui dobbiamo fare caso con attenzione, se vogliamo che il livello di comunicazione e delle relazioni all’interno di un team sia ottimale, e dovrebbero essere sempre oggetto di formazione e monitoraggio. La tecnologia può arrivare solo fino ad un certo punto!
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