Come il Professore: lezioni di Problem Solving per aziende da “La Casa di Carta“
Dopo aver parlato di lavoro di squadra nel nostro articolo Stranger Teams, in questa nuova puntata di Show Skills vediamo come La Casa di Carta mostri esempi di Problem Solving utili alle aziende per capire di cosa si tratta e di perché sia importante!

Elementare, caro Professore
Lo sappiamo: come non parlare di problem solving e serie TV senza dedicare un articolo alla serie Sherlock? D’altronde lo show BBC con protagonista Benedict Cumberbatch non è solo amatissimo, ma anche pieno di esempi di intriganti misteri e un’ottima rappresentazione del pensiero deduttivo, seppur portata ad estremi poco credibili.
Invece, abbiamo scelto La Casa di Carta per un motivo ben preciso: da sempre le aziende sono spinte a risolvere problemi, sia in termini di pianificazione ed esecuzione, sia in termini di capacità di improvvisazione quando i loro piani vengono messi in discussione. E crediamo che le avventure del Professore e della sua banda di criminali nello show spagnolo siano ben più utili nel rappresentare i tipi di problemi delle organizzazioni rispetto ad un singolo individuo. Sherlock, pur molto dotato, risolve casi impossibili unicamente grazie al proprio intelletto, e utilizzando un tipo di ragionamento astratto e deduttivo, che si applica molto poco al mondo aziendale, fatto di concretezza, praticità e volatilità.
Scacco matto: la strategia…
La Casa di Carta è una serie spagnola che vede come protagonisti una banda di criminali con a capo un personaggio chiamato Il Professore, la “mente” della banda. Durante le 4 parti di cui è (fino ad ora) composto lo show, i protagonisti sono impegnati in complesse rapine a danno della Zecca di Spagna e della Banca Centrale Spagnola.

Durante le puntate il Professore si ritrova a dover risolvere molte sfide, e la prima di cui vogliamo parlare è la pianificazione. La serie stessa descrive il professore come un abile giocatore di scacchi, che utilizza il suo talento per ideare rapine molto complesse, prevedendo qualsiasi azione avversaria, ad esempio della polizia, e pianificando una serie di regole e piani a cui i suoi compagni devono attenersi per adattarsi.
La serie mostra in questo caso una faccia del problem solving molto votato alla pianificazione che all’improvvisazione: davanti ad un problema quasi irrisolvibile, come il raggiungimento di un complessissimo obiettivo, la soluzione è quella di prevedere ogni singola variabile e di inventare da subito soluzioni creative per fronteggiare il problema.
Il primo passo per questo tipo di pianificazione è quello di raccogliere più informazioni possibile: ad esempio, il Professore conosce tutte le procedure adottate dalla polizia spagnola in caso di crisi, oltre che gli schemi costruttivi degli edifici in cui i suoi uomini irromperanno e le abitudini e personalità degli ufficiali e detective della forza di polizia.
…e la tattica
Risolvere un problema, che sia come estraggo centinaia di tonnellate d’oro da un caveau o come costruisco una strategia commerciale efficace, non significa solo raccogliere informazioni e pianificare con cura, ma anche sapersi adattare quando i piani, quasi inevitabilmente, vengono minacciati da variabili che non si era preso in considerazione, o da imprevedibili elementi esterni. Nello show, il Professore è costretto ad improvvisare più volte, ad esempio quando nella seconda stagione viene arrestato e deve inquinare prove schiaccianti durante il tragitto verso la stazione di polizia.

La capacità del Professore di risolvere problemi si manifesta in questo caso tramite immaginazione, capacità di inventiva e ragionamento. Queste competenze sono fondamentali nelle aziende che vogliono essere sempre pronte ad affrontare sfide inattese, e si distinguono molto dal pensiero strategico esposto nel paragrafo precedente, che si basa molto di più sulla capacità di ragionamento analitico, raccolta delle informazioni, coscienziosità e precisione nel lavoro.
La banda perfetta
Cosa possono quindi imparare le aziende dal Professore? Innanzitutto per risolvere problemi è necessario sia avere la capacità del ragionamento strategico, che consente di pianificare con cura tutte le mosse necessarie, sia quello “tattico”, ovvero improvvisare anche sulla base delle variabili più volatili.
Come abbiamo visto, questi due modi di risolvere problemi necessitano competenze differenti, e ogni livello aziendale (individuale, di gruppo e organizzativo) dovrebbe essere strutturato per svilupparle e per integrarle armoniosamente. Non basta infatti essere sicuri che i singoli dipendenti sappiano risolvere problemi, ma che i team di lavoro siano abbastanza eterogenei da risultare flessibili, e che l’organizzazione sia strutturata in un modo che incentivi e faciliti la formazione e il mindset corretti.
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