Change is bad?: l’adattamento secondo Walter White, il protagonista di Breaking Bad
In questo articolo parleremo dell’adattamento al cambiamento, che, sebbene non sia citato spesso tra le soft skills più importanti, è una competenza fondamentale per lavorare nelle aziende, oggi più che mai.

Questione di chimica
Breaking Bad racconta la storia di Walter White, un professore di chimica a cui è stato diagnosticato un tumore. Per potersi permettere le cure necessarie e al contempo mantenere la propria famiglia, decide di produrre e vendere metanfetamina, aiutato da un suo ex-alunno,Jesse. Inizialmente, il successo del business di Walter è dovuto alle sue capacità tecniche di chimico (le cosiddette hard skills), che gli permettono di produrre una droga estremamente pura e raffinata. Tuttavia, durante le 5 stagioni che lo vedono lottare per costruire un business multimilionario, a garantire i successi del protagonista non sarà tanto il suo talento come tecnico, ma la sua abilità nel gestire i cambiamenti con creatività, ingegno e, sopratutto, capacità di adattamento. Sia chiaro, lo show dipinge chiaramente un ritratto terribile del protagonista, che da docile professore si trasforma in un sociopatico e violento manipolatore, ma in questo articolo siamo interessati ad esempi di adattamento che possono esserci utili a ragionare su questa capacità e a come può applicarsi sul posto di lavoro.
Azione e reazione: adattabilità proattiva vs reattiva
In Breaking Bad, così come in azienda, un cambiamento repentino rappresenta spesso una sfida, anche se alla prima occhiata sembra positivo: pensiamo alla difficoltà produttiva (e non solo) nel gestire un’improvviso aumento degli ordini, o alla gestione organizzativa di una azienda in procinto di scalare il proprio business. Quando Walter si trova davanti alla possibilità di espandere il proprio business, dimostra di adattarsi al modo di lavorare e pensare del suo “benefattore” (Gus Fring), riuscendo ad ottenere di mantenere il proprio partner Jesse, e muovendo la produzione in un laboratorio professionale.

Come anche nel resto della serie, Walter si rivela un personaggio proattivo, che di fronte al cambiamento reagisce con prontezza e creatività, capacità che si notano specialmente nelle situazioni di emergenza. In quanto tale, il protagonista tende ad affrontare il cambiamento a testa bassa, cercando di piegarlo attivamente a suo piacimento, in modo che risulti sempre a proprio vantaggio. Un altro esempio si trova all’inizio della serie, quando Walter decide di abbandonare il proprio lavoro in favore della carriera criminale, rigettando lo status quo per cambiare la propria situazione. In poche parole, proattività significa agire autonomamente per anticipare, alterare o creare il cambiamento.
L’opposto di questo tipo di comportamenti è definiti comportamento reattivo, ovvero quella capacità di cambiare se stessi per adattarsi al cambiamento, abbracciandolo a facendo proprie le nuove regole. Essere reattivi al cambiamento significa, insomma, mostrare di avere la capacità di imparare cose nuove e di potersi adattare sia fisicamente sia culturalmente alle nuove situazioni. La mancanza di reattività è uno dei principali problemi del braccio destro di Walter, Jesse, che rigetta molte situazioni in cui si trova, e che è sempre in conflitto con il suo proattivo partner.

Questi esempi ci fanno capire che adattarsi al cambiamento può avere più significati, e che diverse competenze possono definire il modo in cui una persona può rivelarsi pronta ad un cambiamento…o anche solo a reagire positivamente quando il cambiamento viene imposto. Ma se una persona si adatta, lo fa anche tutta l’organizzazione?
Le tre valenza dell’adattabilità
Quando parliamo di una persona adattabile in un contesto aziendale, dovremmo chiederci non solo se sia una persona proattiva o reattiva, ma anche di quale livello stiamo parlando tra individuale, di gruppo o organizzativo.
Ad esempio, immaginiamo un neoassunto che si adatta in pochi mesi alla cultura aziendale e impara da subito a coordinarsi efficacemente con i propri colleghi, dimostrando così adattabilità sia organizzativa sia di gruppo, ma che non riesca a svolgere il proprio lavoro negli orari previsti e secondo le procedure aziendali, molto diverse da quelle del suo primo lavoro. In questo caso, la mancanza di adattamento a livello individuale, ovvero che concerne i comportamenti individuali, come in questo caso le mansioni.

Walter, al contrario, dimostra una notevole capacità di adattamento reattivo individuale, perché è perfettamente in grado di gestire la produzione di metanfetamina sia nel suo piccolo laboratorio sul camper, sia in un grande laboratorio industriale. Quando, invece, si tratta di adattamento di gruppo e organizzativo, Walter si trasforma da reattivo a proattivo, rifiutando attivamente i partner di lavoro che non ritiene all’altezza, e scuotendo le fondamenta dell’intera organizzazione del suo benefattore, Gus.
Tornando alle aziende, imparare a valutare, monitorare e formare all’adattabilità significa non solo essere pronti quando l’inevitabile cambiamento si presenta alla porta, ma anche anticiparlo e modellarlo a piacimento, per trasformare quello che all’inizio rappresenta un rischio in una opportunità da non lasciarsi perdere.
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